Cina. Pittura contemporanea

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Dopo la morte di Mao Zedong, avvenuta nel settembre 1976 e il conseguente tramonto della rivoluzione culturale, l’arte cinese è uscita lentamente da quella cristallizzazione negli schemi prefissati di “arte per le masse” imposta dal maoismo, per cui ogni ricerca artistica che si discostasse dagli stili ammessi era censurata in quanto “borghese”.
Dopo una prima fase di transizione in cui si mantennero ancora vivi gli stilemi anti-occidentali e anti-capitalisti, nel 1978, con l’ apertura al capitalismo e alla cultura occidentale di Deng Xiaoping, nacque la prima autentica avanguardia post-maoista: si trattò di un vero e proprio punto di svolta politico, sociale ed economico.
Come avviene sempre durante i cambiamenti epocali, anche l’arte testimonia e spesso anticipa, la nascita di un nuovo tempo. Ecco quindi che la ricerca artistica iniziò a svilupparsi, in Cina, su percorsi sperimentali, spesso ancora caratterizzati da una forte reazione rispetto al passato, che si esprimevano in correnti dai nomi fantasiosi: il gruppo artistico del sud-ovest, la corrente della vita, l’avanguardia della pittura a inchiostro, il realismo cinico, la corrente universale, il political pop e tanti altri.