Bijoux d’Orients Lointains

55,00

Testi di Monique Crick e Bérénice Geoffroy-Schneiter

Sulla falsariga del primo volume, Bijoux des toits du monde (2012), che ci ha fatto ripercorrere la via della seta, questo volume ci conduce lungo la via marittima di questo percorso entrato nel mito grazie alla bellezza di gioielli etnici e antichi. Per svelare la ricchezza e varietà delle culture dei regni che si estendevano dall’Arabia all’Asia insulare, è stato scelto l’oro, metallo leggendario simbolo di eternità, come filo conduttore.
Quasi quattrocento gioielli accompagnano il lettore sulle rotte della via della seta marittima, passando per i regni d’Arabia, d’India, i grandi imperi scomparsi di Birmania, Tailandia, Cambogia, e Vietnam fino all’Indonesia e alla Filippine. Questi gioielli di eccezionale qualità, fragili testimoni dello straordinario virtuosismo degli orafi anonimi che immortalarono su piccole superfici la loro fede e i loro sogni, rivelano popoli, civiltà e culture di cui si perde il ricordo.
Lungi dall’essere inutili carabattole, questi ornamenti per il capo, collane, orecchini, braccialetti o cinture gioiello scandiscono le grandi tappe della vita e molto spesso gioielli e talismani dalle virtù protettive sono un tutt’uno.
Sontuosamente illustrato, Bijoux d’Orients lointains accompagnerà il lettore di pagina in pagina alla scoperta dei gioielli esotici del Sud Est asiatico insulare in una crociera che riconcilia archeologia ed etnologia che si concluderà nelle isole paradisiache di Giava, Bali, Sumatra, Nias, Sulawesi, Sumba, Florès, Timor e Molucche.

Monique Crick è storica dell’arte specializzata in arte dell’Estremo Oriente. È stata ricercatrice indipendente, dirigente incaricata presso il Musée national des Arts asiatiques-Guimet e presso il Musée Cernuschi. Dal gennaio 2003, è direttrice della Fondation Baur, Musée des Arts d’Extrême-Orient di Ginevra. Ha scritto numerosi articoli e cataloghi e curato molte mostre.
Bérénice Geoffroy-Schneiter, ellenista e storica dell’arte, ha vissuto da bambina in Afghanistan e in Pakistan. È una specialista riconosciuta in Francia delle arti primitive e di gioielli, argomenti cui ha dedicato numerosi testi. Giornalista e critica d’arte, collabora a varie riviste di settore.

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