Van Gogh e il viaggio di Gauguin

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L’idea di questa mostra, ideata e curata da Marco Goldin e composta da 100 capolavori della pittura europea e americana del XIX e del XX secolo, nasce dal riconoscere la centralità della figura di Vincent van Gogh nell’arte dei due secoli considerati. Attorno a questo fuoco che continua a bruciare, si è venuta sviluppando quella straordinaria avventura del viaggio che è il senso vero e profondo dell’esposizione.
Il viaggio da un luogo verso un altro luogo – dunque gli spazi percorsi evocati nel sottotitolo – e il viaggio dentro se stessi, per un percorso non meno esteso e talvolta anche più impegnativo. Il viaggio nella sua connotazione fisica e geografica, fin anche all’esplorazione, e il viaggio di caratterizzazione spirituale, interiore. Van Gogh li esprime benissimo entrambi, unendoli così nella sua opera. Ed è per questo che addirittura quaranta suoi dipinti fondamentali, oltre metà dei quali prestati dal Van Gogh Museum di Amsterdam e dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, saranno il cuore e il nucleo della grande esposizione genovese, nel passaggio dal buio degli interni olandesi alla lucentezza quasi insopportabile del sole del Sud, con l’evocazione che la mostra farà delle scarpe di Van Gogh utilizzate per questo suo viaggio figurato e vero insieme. Intorno al fulcro rappresentato da Van Gogh, due ulteriori sezioni. L’una dedicata alla pittura americana e l’altra alla pittura europea, con le distinte caratteristiche e con un numero di artisti molto selezionato, perché la mostra vuole dire l’intensità e l’esempio, non evocare schiere di pittori. La mostra vuole concentrarsi su alcuni tipi di viaggio, non desidera essere una tavola sinottica. Vuole comunicare esperienze, emozioni, nuove conoscenze legate all’idea che un viaggio sia il luogo figurato o fisico di tutta una vita.