Robert Doisneau. Pescatore d’immagini

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Il 14 aprile ricorre il centenario della nascità di Robert Doisneau. Un bacio all’Hôtel de Ville, ragazzini turbolenti, operai in fabbrica, gente di mondo, anonimi, ritratti di Picasso, di Tati… Robert Doisneau (1912-1994) è noto soprattutto per i suoi scatti spontanei, poetici e pieni di gioia di Parigi e della sua banlieue. Ma i suoi sessant’anni di vita da fotografo vanno ben al di là di questo, con una produzione di più di 500 000 immagini. Lo sguardo di Robert Doisneau è stato descritto come reportage umanistico, realismo poetico, tenero umorismo…, ma in fondo nessuna categoria è riuscita a racchiudere la ricchezza e la diversità della sua opera. C’è però una pista: lui stesso si è definito come “pescatore di immagini”, per opposizione con i fotografi “cacciatori”. Per Quentin Bajac, lo stile di Doisneau è infatti prima di tutto la ricerca di una certa semplicità, di un’immediatezza e di un’economia di mezzi: la volontà di non disperdersi, per rimanere sempre in allerta, leggeri e mobili a sorprendere il mondo. Questo volume ripercorre la vita del fotografo attraverso 120 documenti: dai disegni giovanili alle sue agende personali, dai reportages sulla liberazione di Parigi alle serate mondane per Vogue, dai servizi dai servizi per La Vie Ouvrière alle collaborazioni con Life.