Racinan exploit
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Il volume propone i ritratti di atleti realizzati dal grande fotografo francese Gérard Rancinan. Uomini e donne dello sport che per un momento hanno deposto il loro rigore e la loro disciplina, per posare davanti all’obiettivo di un “anarchico del clic” in atteggiamenti inconsueti, spesso provocatori e al limite del sarcastico e del paradossale. Rancinan sta ultimando la sua serie di ritratti che prevede anche la presenza di importanti atleti italiani, quali Yuri Chechi, Paolo Maldini e Christian Vieri.
“Come si fa a essere obiettivi? In questa parola c’è tutta l’ipocrisia della falsa verità, l’idea grottesca di poter essere testimoni neutrali della storia
mi sento come Tintin che parte tutto solo alla scoperta di persone e universi differenti. Alla fine, quella che racconto è sempre e solo la mia storia. Potrò sembrare terribilmente presuntuoso, ma qual è la più bella storia che posso raccontare, l’unica vera che conosco? La mia. E il mio lavoro consiste proprio in una esplorazione di questo nostro mondo, armato della mia creatività, del mio vissuto e della mia sensibilità. Di fronte all’obiettivo c’è uno specchio di me stesso”. Con queste poche frasi, Gérard Rancinan, che si autodefinisce “esploratore del pianeta”, riassume la quintessenza del suo lavoro e della sua arte. Nato a Talence nel sud-est della Francia il diciotto febbraio del 1953, a quindici anni è apprendista fotografo nel quotidiano di Bordeaux “Sud Ouest”. A diciotto anni realizza il suo primo reportage per il giornale, riprendendo un incidente di camion avvenuto vicino a Bordeaux. Inizia a girare il mondo per fotografare terremoti, guerre, le Olimpiadi. Diventa una delle personalità di spicco dell’agenzia Sygma, che abbandona tuttavia nel 1986 per dedicarsi in toto ai progetti fotografici che destano il suo interesse. E fra le sue passioni rientra anche lo sport, perché, come lo stesso Rancinan ha dichiarato, “quello dello sport è un mondo in cui c’è ancora una verità. Non si può barare
non c’è trucco possibile, il cronometro è lì per impedirti di fingere. E allo stesso tempo è tutto così fragile
un atleta straordinario salta altissimo, batte tutti i record e due o tre anni dopo è finito: adesso è lui che guarda saltare qualcun altro. È questo l’aspetto tragico dello sport, sei solo l’istante di un exploit”.
Nascono così i suoi straordinari ritratti di atleti, nei quali Martina Hingis si trasforma in Marylin Monroe, Marion Jones diventa una tigre sexy e Allen Iverson si atteggia a eroe romantico-decadente, circondato da rose rosse. Ogni sportivo si muove divertito davanti al suo obiettivo fotografico, interpretando con naturalezza il personaggio che Rancinan ha creato “su misura” per lui. E questa gioiosa spontaneità nasce forse dalla comune consapevolezza che “ciò che accomuna sport e fotografia è l’idea di essere riusciti a catturare un attimo di eternità”.