Pietro Tacca. Carrara, la Toscana, le grandi corti europee

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Catalogo della Mostra, Carrara, Centro Internazionale delle Arti Plastiche (Ex Convento di San Francesco), 5 maggio-19 agosto 2007

La personalità dello scultore Pietro Tacca (1577-1640), ammirato ai suoi tempi quanto trascurato in seguito, viene per la prima volta fatta oggetto di un’esposizione monografica, nella natia Carrara, giustamente ad appena un anno di distanza dalla mostra del Bargello dedicata al suo maestro Giambologna. Da questi Tacca ereditò non solo un’invidiabile competenza tecnica nell’arte fusoria e il controllo di quel laboratorio artistico di Borgo Pinti grazie al quale Firenze, alla fine del secolo, era tornata a costituire un punto di riferimento artistico per l’intera Europa; ottenne anche e soprattutto l’imprinting a divenire un esempio compiuto di artista di corte nei decenni a cavallo fra Cinque e Seicento, quando il manierismo lasciava gradualmente il passo al barocco e l’ancien régimerichiedeva una nuova e roboante iconografia politica. Scultore monumentale per eccellenza, Tacca finì per divenire, da artista della corte medicea, artista delle corti europee: dopo aver installato il monumento equestre in bronzo dedicato al granduca Ferdinando de’ Medici, realizzò un Enrico IV per Parigi, che i rivoluzionari distrussero nel 1799, e un Filippo III ancora esistente per Madrid. Il catalogo dell’esposizione è articolato in saggi di vasto impianto, destinati ad affrontare talora in chiave di lunga durata i temi chiave per la comprensione dell’artista e della sua epoca: la fortuna del bronzo, l’evoluzione del ritratto, l’espressione del nuovo sentimento religioso controriformato, le forme dell’ornamento. Le schede corrispondono pianamente alla successione dei temi; forse avrebbe giovato la presenza di schede riepilogative delle vicende dei grandi monumenti pubblici. Al termine è un utile regesto documentario.