Informazioni aggiuntive
Peso | 2.4 kg |
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79,00€
Correva l’anno 1883 quando Paul Verlaine pubblicò sulla rivista Lutèce alcuni saggi, dedicati a poeti che, con una celeberrima definizione, accomunò come “poètes Maudits”: i massimi esponenti non solo della poesia simbolista, ma di quella che divenne l’estetica dominante del tempo. Un’estetica contrassegnata dal mito de “l’Ideal Artificiel”, che attraverso i loro versi permane nel tempo. E così irrompono così nel nostro immaginario l’imprescindibile “Spleen”, la passione per i viaggi e luoghi esotici, i miti antinaturali di Parigi, la megalopoli moderna per eccellenza.
E poi ancora il dandysmo come stile di vita, le raffinatezze degli interni, gioielli e preziosi, il trucco pesante e l’hashish, l’assenzio e l’alcool, le “perversioni sessuali”, il niente mallarmeiano, l’universale bisogno di assoluto, e per dirla con Rimbaud, il “salto verso le cose inaudite e innumerabili”. Nella loro poesia, l’armonico ordine universale si compone di analogie universali, delle celebri associazioni tematiche, dei paesaggi d’anima, degli accostamenti sinestetici. E per dirla ancora con il veggente Rimbaud sono giunti “au fond de l’inconnu pour trouver du nouveau”.
Ed ecco, è la loro ricerca dell’ignoto a parlare ancora e universalmente a noi tutti in questo prezioso volume, con parole, suoni e immagini divenute imperiture, dove Parigi fa da (in)naturale sfondo.
Peso | 2.4 kg |
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