Mondrian

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Il catalogo testimonia in modo articolato la lunga e movimentata ricerca artistica di Piet Mondrian (Amersfoort, Utrecht 1872 – New York 1944), in particolare la sua produzione figurativa, meno conosciuta. Dai primi paesaggi – che risentono del naturalismo della tradizione olandese, dell’impressionismo e del fauvismo – fino alla svolta cruciale nel 1912 quando, a Parigi, incontra l’arte cubista che indirizzerà, d’ora in poi, la sua ricerca verso l’astrazione pura.
La struttura formale dei suoi lavori, negli anni tra 1911 e 1914, è ridotta al piano, mentre l’articolazione dello spazio è affidata al colore, e alla scoperta del segno, che diverrà sempre più importante. Ritornato in Olanda, dal 1914 al 1919 la ricerca di Mondrian prosegue in direzione di un rigoroso astrattismo e una totale elementarizzazione di linee e colori.
Dal 1917 al 1924 collabora con la rivista “De Stijl” e pubblica i suoi scritti teorici, nei quali definisce la sua concezione della pittura, coniando, nel suo saggio fondamentale del 1920, la definizione di “neoplasticismo”. Il segno – il tratto dritto tracciato in orizzontale e in verticale nelle due direzioni opposte – viene esteso a tutto il quadro, ora strutturato secondo il principio della simmetria e dell’asimmetria.
I colori usati sono i tre primari, più il bianco – per le superfici neutre – e il nero – per le larghe fasce che separano i piani colorati. Questa ricerca prosegue ininterrotta nel periodo del suo soggiorno a Parigi e a Londra, prima della sistemazione definitiva