Lo stile dello Zar. Arte e moda tra Italia e Russia dal XIV al XVIII secolo
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Gli affascinanti intrecci tra l’arte tessile, la moda e la grande pittura, nelle relazioni e nell’incontro tra due mondi e due culture: quella Occidentale e nello specifico italiana e toscana con le sue eccelse manifatture, i suoi costumi e la sua arte, e quella del Vicino Oriente – della Moscovia – con i suoi riti sfarzosi, le sue mode, i beni pregiati.
Oltre 130 opere per un percorso tra sete preziose e dipinti dei grandi maestri del tempo (come Tiziano Vecellio, Domenico Parodi, Justus Suttermans, Paris Bordon) tra tesori tessili del Cremlino e paramenti italiani, realizzati spesso su disegno di sommi artisti, tra oreficerie e abiti della corte degli Zar, mai esposti prima in Italia e un tempo simbolo di prestigio e di gloria.
Alle circa ottanta opere che arrivano dai principali musei russi (dal Museo Statale Ermitage ma anche dal Museo del Cremlino e dal Museo Statale Russo) si affiancano, infatti, i prestiti di prestigiose istituzioni italiane come la Galleria Palatina, il Museo degli Uffizi, il Museo Stibbert e il Museo del Bargello di Firenze, il Palazzo del Principe di Genova, i Musei Civici di Venezia.
Importanti dipinti, unitamente a preziosi tessuti del tempo e a capi d’abbigliamento, sono quindi chiamati a mostrare le reciproche influenze stilistiche e culturali: l’uso in Italia di fogge in voga nei paesi del Centro Europa o l’adozione, da parte delle manifatture italiane, di diversi “orientalismi”; evidenziano le connessioni esistenti tra settori apparentemente distinti ma, in realtà, espressione del medesimo ambito culturale; identificano la funzione, il contesto sociale, lo sviluppo dell’arte tessile italiana dalla fine del Trecento al Settecento, in un allestimento che mira a rievocare le atmosfere della corte russa e i bagliori delle preziose manifatture italiane.