La ” cucina comune” di Ferdinando I a Palazzo Pitti

8,00

Con un po’ di fantasia possiamo immaginare gli odori e i rumori di una grande cucina di corte in perfetto funzionamento e il lavorìo delle maestranze davanti ai camini, ai forni, ai lavabi, durante la preparazione dei sontuosi banchetti e dei rinfreschi che il granduca era solito offrire ai suoi ospiti tra un ballo nella Sala delle Figure e una recita nel Salone delle Commedie. Feste che alla corte medicea si susseguivano con grande frequenza e che proseguivano fino a notte fonda e che avevano il loro fulcro nel Cucinone a Palazzo Pitti. Da oggi questo luogo privato che ci parla della vita che si svolgeva dentro il palazzo, legata alla preparazione e alla conservazione dei cibi, è stato restaurato e sarà visibile al pubblico con l’accompagnamento del personale della Galleria Palatina.

Il restauro ha fatto emergere uno straordinario colore rosso, dove sono ben visibili le pennellate, quasi lingue di fuoco che uscivano dal camino. Dal rosso cupo mediceo al bianco cilestrino delle cappe dei due camini lorenesi, alle piastrelle bianche con disegni floreali sopra i forni dei camini, alle griglie ripristinate sui forni e aki mobili che delimitano lo spazio interno con gli sportelli attrezzati per la conservazione delle pietanze, agli strumenti mortai e bilance, agli orci e ai vasi, alle pentole e le forme in rame di epoca novecentesca, tutte numerate e appese alle pareti perché non dimentichiamo che Palazzo Pitti era sede reale, nel periodo di Firenze Capitale. Nell’allestimento museale non manca un dipinto di natura morta e sul tavolo recipiente con i limoni granducali dellle piante Giardino di Boboli con le loro straordinarie varietà. Secondo un documento ritrovato di recente, l’ultimo atto sarebbe stato il suo utilizzo durante la guerra per la preparazione di 5.000 pasti per le persone sfollate. Prima di cadere nell’oblio che lo aveva destinato a deposito e che oggi un prezioso restauro che ha avuto il potere e la magia di restituire colore e funzione.