Joe Colombo
Joe Colombo, musicista, artista, tecnologo, è stato un innovatore che ha tracciato strade e sperimentato ipotesi del tutto nuove rispetto al suo tempo e che proprio oggi rivelano la loro componente profetica.
Joe Colombo (il cui vero nome è Cesare) iniziò a occuparsi di design a partire da una sua singolare visione della città del futuro. Nel 1952 schizzò una serie di scenari urbani come interpretazione di una sorta di città degli oggetti, una metropoli nucleare a molti strati, dove l’architettura non era più la protagonista ma erano i nuovi prodotti e i nuovi veicoli a creare un libero sciame di collegamenti indipendenti: era l’epoca degli elicotteri, della Vespa, della Labretta, del Cucciolo, dell’Isetta, con cui l’Italia sembrava affrontare una originale strada della propria modernizzazione, non costituita da scenari avveniristici ma piuttosto da un sistema molecolare informale.
Quella a cui Joe Colombo faceva riferimento era dunque una utopia realistica, quasi un’allegoria dello spontaneismo produttivo e progettuale che in quel momento caratterizzava il Paese. Questa capacità di assemblare tecnologie in maniera imprevista, di compattare funzioni, di creare prodotti mono-scocca (tipici dell’industria dei trasporti e degli elettrodomestici) fu trasferita da Joe Colombo dalla strada al mondo frazionato e disarticolato dell’arredamento domestico, azzerandone così le tradizioni linguistiche e funzionali, sostituite dall’avvento delle sue macchine industriali che ne fondevano in un unico blocco poli-funzionale le singole identità. Joe Colombo chiamò questa sorta di fusione nucleare come “Contro-Design”.
Esaurito