I Macchiaioli. Opere e protagonisti di una rivoluzione artistica 1861/1869
30,00€
Gli anni d’oro dei Macchiaioli, quelli della rottura con la tradizione accademica e l’invenzione della ”macchia”, si potranno rivivere negli ottanta dipinti scelti con la collaborazione della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti ed esposti dal 20 luglio al 20 ottobre al Centro per l’Arte Diego Martelli di Rosignano Marittima (Livorno). ”I Macchiaioli. Opere e protagonisti di una rivoluzione artistica 1861-1869” e’ una mostra che torna nei luoghi di origine dell’innovazione pittorica italiana. Una rivoluzione che per noi equivale a quella attuata in Francia dagli Impressionisti, e che per originalita’ e implicazioni ideologiche si e’ saputa imporre nel panorama internazionale del XIX secolo. Le opere selezionate per la mostra – curata da Francesca Dini – sono quelle, solitamente inaccessibili, di alcune collezioni private, ma anche capolavori custoditi nei musei nazionali, che dovrebbero raccogliere in un’unica visione la ”cifra” toscana dello stile e i risultati del legame fra i Macchiaioli e le coeve ricerche europee. Gli anni Sessanta dell’Ottocento daranno ripercorsi in quattro sezioni tematiche: nella prima, dedicata alle opere concepite attorno alla dimora di Diego Martelli (teorico del gruppo che fu fra i maggiori promotori del dibattito artistico internazionale), si troveranno il celebre ritratto ”Diego Martelli a Castiglioncello” di Giovanni Fattori, le vedute della villa e dei dintorni uscite dal pennello di Odoardo Borrani (”Orto a Castiglioncello”), Giuseppe Abbati (”Marina”), Telemaco Signorini (”Pascoli a Castiglioncello”) e ancora Fattori (”Riposo in Maremma”). La celebre villa di Castiglioncello si potra’ esplorare grazie ad un progetto multimediale che ne prevede la ricostruzione virtuale. Un’intera sezione sara’ poi dedicata a Raffaello Sernesi, ideata per fare il punto critico sull’artista e indagare il suo particolare uso della luce: nell’impossibilita’ di reperire un numero significativo di opere che possano costituire una completa retrospettiva, dieci dipinti racconteranno la breve ma significativa attivita’ di Sernesi, da ”Il cupolino alle Cascine” (proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma) a ”I ladruncoli di fichi” (dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze), fino alle opere della pienezza stilistica, fra cui ”Pascoli a San Marcello”. Un altro luogo protagonista del dibattito e della formazione dei Macchiaioli arriva nella terza sezione: il Cenacolo di Piagentina nella campagna fiorentina fuori Porta La Croce, dominato dalla figura carismatica del pittore Silvestro Lega. Diversamente dalle opere realizzate intorno a Castiglioncello, i dipinti del Cenacolo di Piagentina sono di grandi dimensioni e raffigurano soprattutto interni domestici della piccola borghesia, con un taglio intimista (Lega ritrae l’universo femminile e l’amata Virgina Batelli ne ”L’educazione al lavoro”), e con atmosfere quiete e solari (”Luna di miele” di Signorini). Infine, l’ultima sezione narrera’ l’intensa e travagliata vita del ”Gazzettino delle Arti e del Disegno”, il giornale dei Macchiaioli che nasce e muore nel 1867, strumento utile per comprendere a fondo i temi affrontati dai pittori.