I Giardini delle Regine. Of Queen’s gardens: the Myth of Florence in the Pre-Raphaelite Milieu and in American Culture

30,00

Il volume raccoglie una inconvenzionale e medita documentazione visiva di un costume culturale notissimo e per ora appannaggio della mitologia storica: il rapporto tra la società inglese e americana e la cultura toscana dalla metà dell’Ottocento fino ai primi anni del secolo scorso. Un capitolo che, pur riferendosi direttamente all’attività di grandi figure letterarie come Jolm Ruskin, Elizabeth e Robert Browning, Gorge Eliot, Vernon Lee ne vuol dare giusta dimensione estetica in una scelta figurativa che tutti questi personaggi condivisero e che nel suo momento più famoso e ‘centrale’, defmì la Confraternita Pre-Raffaellita, i cui canoni etici ed estetici avevano come modello appunto la storia e la società fiorentina fino a tutto il Quattrocento ed in particolare Sandro Botticelli, dopo che proprio gli studi di John Ruskin ne misero in risalto tutta la inquietante poesia.
Accanto alle opere dei protagonisti – John Ruskin, Edward Burne-Jones, Dante Gabriele Rossetti, William Hohnan Hunt, John Millais, Williarn Morris, John Roddam Spencer Stanhope, John Melhuish Strudwick, John Singer Sargent.. . – la mostra si vanta di espone per la prima volta in italia i nuclei di artisti e personaggi di primissimo piano fmo ad ora da noi poco studiati e conosciuti come Evelyn Pickering De Morgan, Annie Louisa Swyimerton, Marie Spartali Stillmann, Jane Benham Hay, Frances Alexander….
Il volume infatti propone una selezione rigorosa di opere famose di provenienza straniera -~ ma anche italiana — dei “confratelli; totalmente medita, a questo proposito, la presenza di Charles Fairfax Murray, primo reale tramite tra Firenze e l’Inghilterra, qui finalmcnte testimoniato in tutta la sua importanza di artista, di collezionista di opere Pre-Raffaellite e di veicolatore del gusto: D’altra parte il volume rivela al grande pubblico lavori meno conosciuti: dipinti di donne che dal loro soggiorno fiorentino trassero ispirazione per la ricostruzione di un mondo immaginario quanto oramai scomparso, ma rivelatore delle inquietudini dell’epoca vittoriana. Quasi che con la loro “passione del sud” riuscissero a infrangerne i limiti. Accanto allo straordinario nucleo di dipinti ad opera di queste artiste, una particolare attenzione, che giustifica la singolarità del titolo, è stata dedicata al culto della casa e degli oggetti e al potere ìnaieutico femminile che oggettivamente determinò i filo rosso di questa particolare stagione artistica: si tratta di una affascinante rassegna di esempi di arti decorative che, proprio in quello stesso periodo e per via della committenza “forestiera”, ritrovò ispirate energie e segnò in maniera determinante la storia del gusto.
Il volume è un percorso affascinante e assolutamente inedito per tutti gli appassionati della storia dell’arte dell ‘Ottocento e del Novecento; per gli studiosi di storia sociale; per gli storici della letteratura contemporanea; per gli appassionati di arte Pre-Raffaellita.