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Henri Labrouste

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Sommario: Un’architettura per il proprio tempo – Renzo Dubbini Giedion; Labrouste e la modernità – Stanislaus von Moos; La formazione presso l’atelier di Vaudoyer e Lebas – Barry Bergdoll; Il viaggio in Italia, 1824-1830 – Marco Gaiani; Il valore della ricerca archeologica – Pierre Pinon; Pragmatismo architettonico e programmi di utilità pubblica. Losanna, Alessandria, Rennes – Renzo Dubbini; La struttura in ferro della Bibliothèque Sainte-Geneviève come base di un decoro civico – Robin Middleton; Ornamento e costruzione in Sainte-Geneviève – Roberto Gargiani; Il rovesciamento del sistema della rappresentazione nelle biblioteche di Labrouste – Neil Levine; La Salle des Imprimés alla Bibliothèque Nationale. Finzione e interpretazione – David Van Zanten; Le lezioni dell’allievo e del maestro – Henri Bresler; I monumenti funerari e commemorativi – Werner Szambien; Stili della dimora: ville e hôtels particuliers – Simona Talenti; Labrouste e Duban: due personalità a confronto – Françoise Hamon; Alla conquista di un’immagine – Marc Saboya; Apparati; Biografia – Françoise Hamon; Bibliografia; Fonti; Indice dei nomi.
Questo volume raccoglie i contributi che un gruppo di studiosi ha dedicato a un’eminente personalità dell’architettura dell’Ottocento, cercando di approfondire aspetti che la storiografia aveva soltanto sfiorato – se non del tutto ignorato – e di correggere più di una deformazione interpretativa. Gran parte dei saggi costituiscono lo sviluppo delle relazioni presentate dai partecipanti al convegno Henri Labrouste architetto (1801-1875) tenutosi nel 1996 presso il Dipartimento di Storia dell’architettura di Venezia. Altri sono il frutto di ricerche che alcuni studiosi hanno elaborato successivamente e che completano il quadro generale dell’architetto francese. Principale esponente della corrente razionalista nella Francia dell’Ottocento, Labrouste fu tra i primi a intuire le potenzialità dell’uso del ferro in architettura, che sperimentò per la prima volta in un edificio pubblico, la Bibliothèque Sainte-Geneviève di Parigi. Il suo capolavoro è a tutt’oggi considerato la Bibliothèque Nationale, sempre a Parigi, di cui fu nominato architetto nel 1852. Ulteriori informazioni negli Allegati.