Giovanni Segantini: il ritorno a Milano

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Artista simbolo di una grande cultura “di confine” Giovanni Segantini, ebbe in Milano una vera e propria patria dello spirito, la città di riferimento per tutta la sua breve vita. La monografia, a corredo della grande antologica autunnale a Palazzo Reale, è incentrata sulla sua cittadinanza culturale e spirituale e non può che presentarlo come la metafora vivente di una situazione esistenziale di confine tra le eredità e le tradizioni della grande pianura e quelle più segrete e meno conosciute della macro-regione alpina. Attraverso un’ampia selezione di importanti dipinti e di opere su carta che consente di seguire l’evoluzione sia delle tematiche sia del modus pingendi dell’artista trentino, il volume testimonia la valenza di Segantini quale pittore simbolista, la cui autonoma visione modernista non trova riscontro nel fine secolo. Naturalismo e simbolismo sono, per Segantini, i due termini di una stessa equazione: un dualismo iconografico che è anomalo nella situazione fin de siècle in cui il simbolismo è tendenzialmente percepito antitetico al naturalismo. Segantini, al contrario, concepisce la natura come “foresta di simboli”, e nei suoi dipinti si rende concreta una fusione tra i due opposti che determina la ricchezza del suo linguaggio pittorico.