Gianfranco Ferré. Disegni

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Il disegno come “necessità e passione insieme, punto d’arrivo nella dimensione della realtà e insieme punto dipartenza per un progetto” (Gianfranco Ferré).
Negli appunti di Gianfranco Ferre si legge: “Disegnare, per me, significa gettare sulla carta un’idea spontanea per poter poi analizzare, control- lare, verificare, pulire, riducendo gli elementi di base a linee sintetiche e precise, innestate su diagonali e parallele e racchiuse dentro forme e figure geo- metriche… da stilista e architetto concepisco la moda come design.” E dalla sua formazione di architetto Gianfranco Ferré trae il suo metodo: il disegno è infatti visto come momento fondante, un modo di dare una forma alle idee, concretezza a un’intuizione, di “fermare le impressioni e dar loro un abbozzo di consistenza”.
Ideato da Luca Stoppini, questo libro ricostruisce un percorso intellettuale, l’evo- luzione di un mondo interiore di ricerca, di lettura, di sintesi culturale e sti- listica, che rimane come testimonianza e spunto di riflessione: disegno dunque come espressione di libertà e rigore, di creatività e metodo, ma allo stesso tempo strumento di lavoro, esercizio quotidiano, habitus men- tale, approccio concreto. Soprattutto metodo di lavoro. La sua inces- sante capacità inventiva diventa forma e segno, nelle sue incredibili silhouette che evocano con pochi tratti decisi a pennarello una figura dinamica, spesso fissata da tracce di matita, da bagliori di luci e d’oro resi anche con la carta stagnola o con uno spolvero di bril- lantini, esplosione di linee, o sintesi di un dettaglio di incredi- bile resa materica.