From marble to flesh. The biography of Michelangelo’s David

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La storia del David comincia molto prima che Michelangelo inizi a scolpire la pietra grezza. Ci sono voluti più di cinquant’anni da quando il gigantesco blocco di marmo di Carrara è stato cavato per vedere la statua del David esposta in Piazza della Signoria a Firenze. In mezzo troviamo una litania infinita di contratti, artisti e progetti, mentre i mecenati, gli Operai del Duomo, erano alla ricerca della perfezione, trovandola infine proprio in Michelangelo.
La vita del David è ricchissima di episodi nei secoli successivi alla sua realizzazione. L’opera è stata seriamente danneggiata diverse volte, sia intenzionalmente che accidentalmente. Controversie e scandali sono esplosi nel diciannovesimo secolo per un’operazione di pulizia con sostanze contenenti dell’acido che avrebbero potuto distruggere il capolavoro; la statua è stata poi spostata nella Galleria dell’Accademia per garantirne l’integrità. Nel ventesimo e nel ventunesimo secolo il David è divenuto un’icona artistica e pop, oltre che un simbolo dell’Italia nel mondo.
La storia del David è piena di conflitti, tensioni, controversie e implicazioni sociali, politiche e culturali. L’autore, Victor Coonin, racconta questa vicenda che attraversa i secoli non come una storia antica ma come una biografia contemporanea. Ciò che inizialmente era un blocco di marmo acquista un’anima nelle mani sapienti di Michelangelo. La statua è assieme un soggetto vivente è ancor più che vivente: è l’espressione dell’umano compimento, della perfezione, della magnificenza e della bellezza. Il David ha una sua vita propria, e questa vita riesce a raccontarci qualcosa di noi stessi.