Firenze delle torri: architetture verticali e loro intorno

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Comunemente il termine campanile designa la torre campanaria che, nelle sue svariate forme e tipologie, accompagna una chiesa o un edificio religioso.
Più estesamente questa parola viene anche usata per indicare il riferimento a torri di vario tipo munite o meno di campane.
Se questo vale per la nostra lingua, uscendo dai confini dell’Italia si presentano leggere differenze nel suo utilizzo.
Prendendo in esame altre lingue europee il termine campanile cambia di riferimento, indicando in maniera esplicita le torri campanarie Italiane e concentrando in se un rimando semantico che affonda le sue ragioni nella storia del nostro paese1.
Campanili, o se preferiamo, torri munite di campane, fanno parte di quello che più ampiamente viene definito come il fenomeno delle architetture verticali.
Questa modalità di costruire si presenta fin dai primordi della storia e contiene al suo interno l’interessante confronto tra uomo naturale e uomo faber, il costruttore2.
Nelle varie epoche questa contrapposizione ha caratterizzato a più riprese ed in varie forme l’immagine della città e il significato che questa ha assunto ed assume per chi in essa vive.
Lo studio che ci si appresta ad illustrare parte dall’esigenza di individuare in alcuni casi emblematici della città di Firenze, prevalentemente attraverso gli strumenti propri del disegno e della rappresentazione, lo svolgimento di questo confronto -a volte divenuto monologo, altre dialogo- che, comunque sia, conserva in se indicazioni fondamentali per comprendere il valore attuale di questa forma architettonica e interessanti spunti per il suo studio in rapporto all’immagine della città.