Finding, Fixing, Faking, Making. Supplying Sculpture in ‘400 Florence.

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Nella Firenze del ‘400 i costi di una scultura – spese di produzione e materiali – erano proporzionalmente molto superiori a quelli che doveva affrontare un pittore. Si è scritto molto su come i progetti commissionati rifletterebbero la domanda e il gusto della committenza. Eppure, non minor peso devono aver avuto i costi e le capacità di produzione. Per ridurre l’impatto dell’elevato prezzo dei materiali e delle spese di manodopera e trasporto, gli scultori devono aver attentamente valutato le possibilità offerte da ciascun materiale e i benefici delle tecniche di produzione nel tentativo di aumentare i margini di profitto e ridurre il lavoro richiesto alla mano del maestro. La passione professionale e l’accesa competizione per aggiudicarsi committenze prestigiose sono da sempre considerate i motori dell’innovazione, ma è opportuno chiedersi quale ruolo abbia avuto invece la più prosaica esigenza di ridurre i costi e aumentare l’efficacia dei processi produttivi. Proprio questi motivi avrebbero stimolato la ricerca di nuove tecnologie e il loro evolversi e, verso la fine del ‘400, l’introduzione di una sofisticata politica di controllo del marchio e di commercializzazione delle opere. Ghiberti, Donatello, Luca della Robbia e Michelangelo offrono il ricco materiale d’indagine che questo libro esplora con l’obbiettivo di individuare quali soluzioni furono adottate dagli scultori fiorentini del ‘400 per affermarsi con successo nel nascente mercato dell’arte.