Da Wildt a Martini. I grandi scultori italiani del Novecento
36,15€
Un’esaustiva e accurata indagine sull’evoluzione della scultura italiana dall’esperienza di fine Ottocento agli anni Quaranta del Novecento illustrata attraverso una selezione di circa cinquanta opere in bronzo, marmo, gesso e terracotta (dai bozzetti e modelli originali alle opere autonome e compiute) dei principali scultori italiani della prima metà del secolo, da Adolfo Wildt a Libero Andreotti e Romano Romanelli, da Domenico Rambelli a Roberto Melli, Felice Casorati e Arturo Martini.
“Ciò che caratterizza fortemente il passaggio dall’Otto al Novecento nella scultura, e quella italiana in particolare, è l’abbandono progressivo, ma talora persino violento e perentorio, della fluidità del segno che aveva caratterizzato, dalla Scapigliatura in poi, una sorta di identificazione tra il modello tridimensionale e il tratto grafico”. (Rossana Bossaglia)
Partendo da alcune sculture che costituiscono il trait-d’union tra l’Ottocento e il Novecento (come la Conversazione in giardino di Medardo Rosso del 1896), il volume propone un’originale lettura della scultura italiana della prima metà del nostro secolo e delle diverse poetiche dei suoi protagonisti.
Il volume comprende i contributi critici di Rossana Bossaglia, Eugenio Manzato e Alessandra Zanchi, cui seguono il catalogo delle opere a cura di Ilaria Uzielli, le biografie degli artisti (a cura di Alessandra Zanchi) e la bibliografia (a cura di Ilaria Uzielli).