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Da Tintoretto a Rubens. Capolavori della Collezione Durazzo

Il prezzo originale era: 65,00€.Il prezzo attuale è: 34,50€.

Da Tintoretto a Rubens. Capolavori della Collezione Durazzo ricompone uno degli ultimi grandi esempi di collezionismo del patriziato genovese, la Collezione Durazzo, costituita tra il 1679 e il 1791 e dispersa nella prima metà dell’Ottocento.
Il volume, catalogo della mostra allestita nella suggestiva cornice del Teatro del Falcone a Palazzo Reale (l’ex palazzo di Eugenio, Gerolamo e Marcellino Durazzo), presenta oltre 180 opere – tra dipinti su tavola e su tela, sculture, manoscritti, libri a stampa, libretti d’opera, lettere, disegni, stampe, oggetti d’arte decorativa – che documentano una stagione, quella tra fine Seicento e inizi Settecento, gloriosa per la cultura artistica genovese e raccontano la storia dei Durazzo, una delle più importanti famiglie genovesi, mettendo a fuoco le vicende comprese tra l’acquisto del loro fastoso palazzo di via Balbi nel 1679 e la sua vendita nel 1824.
La storia della dispersione di una porzione importante della collezione Durazzo (il nucleo più numeroso è tuttora conservato nel Palazzo Reale, oggi proprietà dello Stato italiano) inizia nel periodo napoleonico e continua nella prima metà dell’Ottocento quando il palazzo fu acquistato dai Savoia. La Real Casa trasferì allora alcuni dei pezzi più importanti a Torino perché arricchissero la nuova Galleria Sabauda voluta in quegli anni da Carlo Alberto a gloria del Regno Sardo: la Cena del Fariseo del Veronese, la Trinità del Tintoretto, Susanna al bagno del Rubens, la Sacra Famiglia di Van Dyck lasciarono definitivamente i salotti del palazzo di via Balbi. I marchesi Durazzo, tuttavia, avevano escluso dalla vendita un buon numero di opere (ritratti e di quadri storici legati alle memorie dell’antica casata) che trasferirono nel loro nuovo palazzo genovese in piazza della Meridiana: anche in questo gruppo si contavano capolavori di Van Dyck, del Mulinaretto, di Domenico Parodi.
Fu così che nei primi quaranta anni dell’Ottocento, una delle collezioni più ricche della città di Genova perse una parte consistente delle sue opere: opere che il volume eccezionalmente riunisce, ricostruendo la storia, gli interessi culturali e le relazioni dei personaggi decisivi della famiglia Durazzo.